il latte della madre sarà, per il proprio figlio, il più completo dal punto di vista nutrizionale. E non solo. Sarà anche il più idoneo dal punto di vista immunitario, proteggendo la prole da allergie e infezioni.
Ma i pregi dell’allattamento al seno non finiscono qui. Ad esempio il profondo legame affettivo e di riconoscimento reciproco che in questo modo si instaura tra madre e bambino non viene altrettanto garantito – ma piuttosto compromesso – dall’artificiale mediazione di un qualsiasi biberon.
In tale ottica, è essenziale che la madre possa allattare al seno il proprio piccolo sin dai suoi primissimi momenti di vita. Ci sarà tempo per il bagnetto e per tutto il resto. La prima cosa però è il contatto magico della donna con il proprio figlio.
Un rapporto costruito per nove mesi dentro la pancia e ora pronto a rinnovarsi nell’incontro fisico dei due corpi.
Il neonato, accolto dal grembo materno, viene riscaldato, accudito, nutrito e protetto. A sua volta la stimolazione del capezzolo aiuterà il seno della madre a prepararsi per la montata lattea e metterà in circolo gli ormoni necessari a favorire la necessaria involuzione uterina (come l’ossitocina).